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Incontinenza urinaria: proposta riabilitativa ed esercizi

L’incontinenza urinaria femminile consiste in una perdita accidentale di urina durante le attività
quotidiane di una donna. Questa situazione condiziona la donna nella sua autonomia, genera senso
di imbarazzo, vergogna e la limita nelle sue attività favorendo l’isolamento.

IL PROBLEMA NON PUO’ ESSERE RISOLTO METTENDO UN ASSORBENTE!
DIFFIDATE DALLE PUBBLICITA’ CHE VEDONO LE DONNE RITROVARE UN
SORRISO INDOSSANDO UN ASSORBENTE.

Molti professionisti come urologi, ginecologi, fisioterapisti, osteopati, ostetriche e specialisti del
movimento si formano per aiutare la donna con queste problematiche.


IN QUALE TIPOLOGIA DI INCONTINENZA TI IDENTIFICHI??
  • Incontinenza urinaria da sforzo: caratterizzata da piccole perdite di urina che si verificano, quando c’è un aumento della pressione addominale. Questo avviene durante alcune attività comuni come: sollevarsi/chinarsi su una sedia, tossire, ridere, starnutire o durante attività sportive come la corsa, saltare la corda, sollevare pesi o eseguire esercizi per gli addominali. La causa è spesso una debolezza del pavimento pelvico, un utilizzo scorretto del diaframma e della parete addominale.
  • Incontinenza da urgenza: in questo quadro la paziente lamenta una forte impellenza ad urinare. Il forte e improvviso bisogno di urinare, a volte, non lascia abbastanza tempo alla donna per recarsi al bagno. Questo quadro è causato da improprie contrazioni (non inibite) del muscolo detrusore durante la fase di riempimento della vescica, ed è caratterizzato dalla fuoriuscita di grandi quantità di urina. La causa è spesso data dall’avanzare dell’età, da errate abitudini nella minzione o da una dieta ricca di alcune sostanze irritanti come tè, caffè, cioccolato.
  • Incontinenza mista: Quadro dove si sommano incontinenza da sforzo e da urgenza.

PROPOSTA FISIOTERAPICA/OSTEOPATICA ED ESERCIZI

E’ bene sottolineare che la proposta riabilitativa è costruita in maniera specifica e personalizzata per
ogni singolo paziente. La raccolta dei dati, che il paziente e terapista scambieranno durante
l’anamnesi in prima seduta, insieme alla valutazione globale e settoriale del pavimento pelvico del
paziente, creeranno le basi di partenza del percorso riabilitativo.
Al paziente verrà spiegato:

  • L’anatomia dei muscoli pelvici, grazie a immagini e manichino per L’ACQUISIZIONE DELLA PRESA DI COSCIENZA E CONSAPEVOLEZZA.
  • L’utilizzo corretto della scatola addominale: utilizzo del diaframma, del muscolo trasverso addominale e reclutamento corretto e selettivo del pavimento pelvico.
  •  Esercizi per migliorare la percezione della zona pelvica, esercizi per migliorare la contrazione massimale e fasica, esercizi posturali per non inficiare ed aumentare la pressione sul pavimento pelvico.
  •  Strategie comportamentali da attuare durante le attività quotidiane e sportive.